Roma, Roma, Roma core de ‘sta città – I ragazzi di seconda, terza e quarta superiore alla scoperta della bellezza

Il caldo non è di certo riuscito a fermare noi ragazzi della seconda, terza e quarta tappa dei giovanissimi, che dal 25 al 28 Luglio abbiamo vissuto quattro giorni ricchi e intensi, catapultandoci nella città culla di bellezza per antonomasia: la nostra Roma.
Proprio sulle orme della bellezza, infatti, è stato costruito il nostro itinerario: ogni giorno un angolo della città sapeva parlarci di un tipo di bellezza differente, facendo riecheggiare in noi pensieri e riflessioni.

Tra Colosseo, Fori imperiali e Pantheon ci siamo messi in ascolto della Roma antica e classica e delle sue cicatrici, segno evidente di una bellezza distrutta da chi, probabilmente, ne ha sottovalutato la preziosità, ma simbolo anche di un valore aggiunto: quello della storia che ogni cicatrice è in grado di rievocare, regalando un’aura ancora più preziosa ad edifici, monumenti e persone.
Abbiamo poi potuto sperimentare la bellezza dell’amore profuso e del sacro, attraverso le diverse opere d’arte che, dai musei vaticani alle quattro basiliche, ci sono state illustrate da guide esperte e appassionate come il curatore dell’area paleocristiana dei musei vaticani e Suor Agnese Rivelazione, amica della nostra Suor Elizabeth.
Orecchie ed occhi, si sono poi uniti al cuore in un unico battito durante la toccante testimonianza di Padre Moreno Versolato, che ci ha raccontato assieme ad un suo amico ed ex detenuto la vita all’interno del carcere di Rebibbia e la bellezza che anche lì, tra coloro che la società classifica come “ultimi”, può germogliare.

Il ritmo del nostro cuore è stato però scandito soprattutto dai passi fatti assieme, accompagnati dalle tante risate, dai tantissimi “che caldo!!”,  dalle canzoni intonate insieme e dalle chiacchiere che raccontavano, passo dopo passo, un pochino di noi stessi agli altri.
Senza dubbio, quindi, potremmo dire che la bellezza più grande che questo campo ci ha insegnato è quella della condivisione, è la bellezza di un gruppo fatto di singoli molto diversi tra loro, ma capaci di sentirsi al posto giusto tutti assieme.

L’augurio e la speranza di noi animatori, allora, è che voi ragazzi sappiate custodire questa bellezza che avete creato, non relegandola ad un ricordo di quattro fantastici giorni, ma coltivandola durante tutto l’anno giovanissimi, con impegno certo, ma anche con entusiasmo, leggerezza, supporto reciproco e condivisione, camminando all’unisono come avete fatto nel “’core de ‘sta città”.