L’ESPERIENZA DELLA GMG A LISBONA DEI GIOVANI DELLA NOSTRA UP (parte 1)

“Maria si alzò e andò in fretta” e così anche noi giovani duevillesi abbiamo provato a metterci in cammino con i tanti giovani partecipanti alla GMG da tutta la nostra diocesi, dalla nostra Italia, da tutto il mondo verso un appuntamento che ha fatto fremere il cuore, che ci ha messi in cammino, che ci ha fatto entrare in contatto con storie e testimoni del Vangelo veramente straordinari.

Due sono state le settimane che ci hanno visto in cammino: dal 25 luglio fino all’8 agosto in ben due città. La prima settimana trascorsa a Nisa, piccola cittadina portoghese al confine con la Spagna, nella diocesi di Porto Alegre dove con i 50 giovani della diocesi di Vicenza che hanno scelto di vivere un’esperienza prolungata abbiamo potuto entrare in contatto stretto ed intimo con la popolazione locale, con le tradizioni e la fede semplice ed autentica di questa gente, sentendoci veramente a casa.

La seconda settimana invece l’abbiamo trascorsa a Lisbona, culmine di questo appuntamento in cui la mondialità si è fatta casa e l’incontro ha assunto un valore nuovo: il poter conoscere un volto di Chiesa giovane, in cammino e animata dal desiderio di portare l’annuncio del Vangelo.

Ti invitiamo ora a ritagliarti qualche minuto per entrare nel vivo di questa esperienza, perchè possa anche tu lasciarti contagiare dalla gioia, dalla bellezza che sentiamo di voler condividere con te, con la nostra comunità!

Cara GMG,

grazie perché in questo cammino a Lisbona ho incontrato persone che ora porto nel cuore e che difficilmente dimenticherò. Grazie per i momenti di fede autentica, di condivisione, di fatica e di gioia. Sei stata disarmante; ora sento in qualche modo che sto camminando nella giusta direzione.

Grazie perché mi hai aiutato ad aprirmi agli altri, senza paura di essere giudicato. Grazie per il bene che ho ricevuto dalle persone che mi sono state vicine.

Ti sarò grato sempre, spero di rivederti presto.

Matteo

E’ stato necessario riordinare le parole e le emozioni prima di poter raccontare cos’è stata questa esperienza, perché la verità è che é stata un sacco di cose!
Più di tutto, però, è stata la cosa giusta al momento giusto.
L’esito di un viaggio è spesso determinato dall’attitudine con cui si parte, ebbene io sono partita completamente senza aspettative, forse anche un po’ svogliata. Arrivavo da un periodo di “disidratazione”, o almeno così mi piace chiamarlo: uno di quelli in cui si procede per inerzia, senza motivazione, un periodo in cui si fanno le cose senza sale, senza passione; un periodo in cui la mancanza di entusiasmo mi rendeva piuttosto ego-centrata, chiudendomi gli occhi al resto del mondo.
Mi ero iscritta a quest’esperienza sperando in una doccia fredda, capace di risvegliarmi dalla situazione in cui ero, invece ho trovato molto di più: la GMG è stata per me ACQUA BUONA, acqua che non si limita a rinfrescare dall’esterno, ma che reidrata e rinvigorisce dall’interno.
E’ stata acqua buona perché mi ha immersa nella mondialità, facendomi sentire piccolissima ma pur sempre parte di qualcosa di grande, qualcosa di cui troppo spesso mi sono dimenticata.
E’ stata acqua buona perché mi ha permesso di ricucire un legame verticale che negli ultimi anni avevo decisamente trascurato: ha innaffiato il mio scetticismo riaprendomi il cuore alla fede, una fede vissuta in modo più semplice, ma più autentico, più sincero e credibile. E forse questo è dovuto al fatto che ho visto una chiesa diversa, una chiesa capace di stare nel mondo, di avvicinarsi ai giovani con coraggio e di parlare loro in modo attuale.
E’ stato acqua buona vedere il modo in cui il popolo portoghese che ci ha ospitati si è donato, dandoci tutto quello che poteva: posti letto, cibo, ma anche e soprattutto sorrisi, voglia di stare insieme e di festeggiarci a vicenda. Ogni loro piccolo gesto è stato esempio di vera accoglienza.
Infine la GMG è stata acqua buona perché mi ha aiutato a ridimensionare l’importanza delle cadute nella vita, mostrandomi chi, nella vita di tutti i giorni, ha scelto di essere la mia acqua buona, ha scelto di esserci, di allungarmi la mano quando cado.
Ma l’acqua più preziosa di questi giorni insieme rimarranno i giochi, le chiacchiere, i passi e la cantate fatte assieme a chi, da sconosciuto che era, è riuscito a farsi spazio nel mio cuoricino. Spero tanto che la nostra GMG insieme non finisca mai!
Tirando le somme di questo viaggio una di queste persone ha detto, e cito: “colpito e affondato su tutti i fronti”. Ecco, torno proprio così: colpita, affondata ma reidratata e tanto tanto grata.
Grazie amici!
Grazie GMG!

Anna