JAMBOREE SCOUT 2023 Corea del Sud – lettera da un giovane partecipante
Carissimo Dueville 1, Con immensa gioia oggi mi trovo a Saemangeum per rappresentare l’Italia e tutto il nostro stupendo gruppo: dal minuscolo lupetto che ancora deve affilare le sue zanne all’anzianissima dolce guida, e ormai “nonna” di noi tutti, che da sempre è una colonna portante di questo gruppo. Qui a Saemangeum la vita è diversa, ti svegli alle 6 di mattina ed esci dalla tenda per accogliere felicemente la fresca brezza lagunare di appena 33°C. Dopo aver mangiato un gustoso sandwich con tonno, uova e… marmellata, la giornata inizia alla grande! Si va subito a fare amicizia ai gabinetti con i ragazzi del trentino e poi, poco distante, lavando le tecce si discute con dei ragazzi di Canberra su quanto cloro sia disciolto nell’acqua. Uno di loro sostiene addirittura che la piscina nel sottocampo 5 ne contenga di meno. Una volta tornato al campo, ho visto i nostri vicini belgi costruire un alzabandiera molto molto bello, mentre invece i nostri vicini coreani alle 8 di mattina stavano già mettendo su le cose per il pranzo. Insomma avete capito che qui qualche stranezza c’è, ma nonostante l’albume d’uovo qui sia di colore marrone, in questo luogo si percepisce un’aria di casa. Qui puoi fare il giro del mondo in 19 sottocampi e conoscere un sacco di persone e culture fantastiche. Baden Powell diceva:”se io avessi un penny e tu ne avessi un altro, e li scambiassimo, avremmo scambiato un solo penny. Ma se io avessi un’idea e tu ne avessi un’altra, potremmo scambiarci due idee”. Qui al jamboree si vive in una rete accogliente di scambi, ma certamente non si tratta di penny. Si tratta infatti di scambiare idee, di scambiare storie e di scambiare ricordi. Il jamboree tuttavia non è meramente un luogo, ma una sensazione, un sentimento che ti spinge ad affrontare qualunque ostacolo, che sia un’acqua imbevibile, i 50 gradi percepiti o l’onnipresenza di insetti. Nulla, e dico nulla mai, dovrà impedire di vivere questo sentimento a chiunque lo voglia provare, il jamboree a cui ho partecipato io si concluderà il 12 agosto, ma il jamboree in verità mai è iniziato, mai è finito e mai finirà. Fintanto che nel mondo ci sarà qualcuno disposto a fare del proprio meglio per scambiare, al posto dei penny, delle storie e delle idee, quella sensazione che il jamboree mi ha fatto provare vivrà. Un uomo non è niente più che la sua storia, e a ognuno qui è concessa carta bianca, Draw your Dream!