IL RECITAL ACR E UN “NATALE FUORI PORTA”
Cosa sono le feste natalizie? Sono luci, lustrini, pacchi, sono una tovaglia rossa con salviette abbinate, posate d’argento e bicchieri di cristallo. Sono cibo, cibo, cibo in grande quantità. Le feste natalizie sono le corse contro il tempo cercando di prendere il regalo perfetto per ogni persona, alla quale magari finiamo per dedicare solo qualche minuto perchè …”bisogna finire il giro”. Tutto ruota attorno al mostrare, al mostrarsi, all’apparire per qualche istante e allo sparire poi, lasciando ben poco di noi: qualche oggetto e un po’ di carta regalo.
Cartesio diceva: “Cogito ero sum”, “Penso dunque sono”. Oggi sembriamo invece vivere nel mondo dell’”Appaio dunque sono”. Un mondo che non contempla la filosofia del mettersi in gioco, che non condivide l’idea dello sporcarsi le mani, anche solo con piccoli gesti, ma che preferisce l’immagine all’azione.
E allora ci siamo chiesti: Che atteggiamento ci manca per vivere il vero spirito di queste feste? Forse proprio quello che evita il moderno procrastinare o i “Bisogna fare qualcosa” che aspettano sempre qualcun altro.
Così, per questo 6 gennaio abbiamo pensato di dar vita ad una storia nuova, creata da noi. Una storia che abbiamo fatto nostra e che abbiamo visto da vicino. Una storia simpatica, una piccola commedia con un messaggio semplice, che spesso, proprio per questo, tendiamo a dare per scontato. Attraverso il viaggio di due personaggi un po’ strani abbiamo presentato il percorso di questi primi tre mesi di Acr: la contrapposizione tra paesi più e meno sviluppati, osservando da vicino la realtà delle slums indonesiane, dei quartieri poveri che,in Indonesia, sono proprio a fianco ai grandi grattacieli.
Realtà che abbiamo conosciuto grazie alla testimonianza di Alice, che la scorsa estate ha lavorato in Indonesia come volontaria in un orfanatrofio, e grazie ai racconti di suor Agnese. Proprio perchè crediamo sia importante non solo riflettere, ma anche passare all’azione, alla fine della recita abbiamo raccolto delle offerte che, grazie al contatto di Alice con questo ente, consegneremo direttamente al direttore, Eddy, nella speranza che bambini come noi possano vivere un po’ meglio….un po’ più come noi.
Per garantire la trasparenza del nostro progetto vi spieghiamo brevemente: Eddy gestisce assieme alla moglie un’associazione di assistenza ai poveri del territorio, fornendo, tra i vari servizi, anche quello dell’orfanatrofio. A fine Gennaio verrà qui a Vicenza in occasione della fiera dell’oro, perchè è anche titolare di un’azienda che collabora con alcune industrie orafe del vicentino. A quel punto consegneremo direttamente il piccolo ricavato nelle sue mani, destinandolo all’acquisto di materiale scolastico o di scarpe e coperte per in nostri amici indonesiani.
Non serve molto, quel che per noi è poco là rappresenta un grande tesoro. Se è vero che goccia dopo goccia nasce un fiume allora anche noi vogliamo contribuire, come possiamo, alla nascita di questo circolo virtuoso di bene.
Un grande grazie a tutti quelli che, con la loro piccola goccia, hanno sostenuto il nostro progetto!