Quando ho terminato la mia attività lavorativa sono stata invitata da amici a partecipare ad alcuni incontri formativi di Caritas.
Ho scelto poi di far parte del Centro di Ascolto e Accompagnamento Caritas della mia parrocchia. E’ bello condividere gli stessi valori e cercare di incarnare nella quotidianità, pur con le nostre fragilità, la parola di Dio e fare un pezzo di strada insieme ad amici.
Da questa esperienza più che dare sto ricevendo molto. L’aspetto che più mi piace di questo servizio è l’incontro con le persone. Con alcune di loro si creano vere relazioni, con il tempo s’impara ad ascoltare senza giudicare.
Questa esperienza mi ha aiutata ad accorgermi che ci sono persone fragili, persone che questa società, sempre più portata a migliorare il proprio benessere, spesso dimentica e lascia ai margini chi fa più fatica. Persone che hanno dei bisogni non solo materiali ma prima di tutto di essere accolti, ascoltati, accompagnati a credere ancora in sé stessi e rincuorati.
Ho imparato che una cosa importante è sapere distinguere tra superfluo e necessario, tra sogno e realtà, tra effimero e ciò che conta veramente. Certamente il nostro servizio non è sempre facile. A volte le situazioni personali e familiari sono alquanto complesse, ma collaborando con Istituzioni e altre realtà attente alle persone del territorio ci si può davvero aiutare e rispondere alle richieste in modo efficace.
La “Prossimità” non si esprime solo attraverso il sostegno materiale ma in sinergia con il percorso di ascolto e accompagnamento dei volontari che attivi la persona in momentanea difficoltà a ritrovare fiducia nelle proprie capacità. Questo ci educa ad essere squadra e ad essere persone in umile servizio