“PERCHE’ RIMANERE CRISTIANI?” PAOLO CURTAZ A POVOLARO
“Siamo ancora sale, siamo ancora luce?” Con questa domanda venerdì scorso Paolo Curtaz ha iniziato a smuovere le menti e i cuori dei presenti in chiesa a Povolaro, in occasione della settimana comunitaria.
Iniziamo con il cercare di fare nostra l’idea che la FEDE non è tanto un “cristianesimo sociale” in cui ognuno deve sapere cos’è una chiesa o sapere ogni minimo tratto dei comandamenti…questo non vuol dire conoscere Gesù! Il nostro è un tempo di grazia, non di disgrazia (Lc 12 e Lc 18), in cui ci è chiesto di DIVENTARE DISCEPOLI per non correre il rischio di sapere tutto a memoria e di non arrivare mai a conoscere la nostra fonte della salvezza! (l’abitudine non fa la fede…ma diventa piuttosto proposta quotidiana per incontrare Dio).
Ma, allora, come si fa a mantenere il sapore del sale, a rimanere cristiani?
- DI QUALE DIO PARLARE? Il Dio in cui io credo è lo stesso di cui lui ci parla o è un altro Dio? La fatica di oggi è quella, dunque, di abbandonare le nostre idee di Dio per lasciarci guidare verso una conoscenza vera, proprio come pecorelle smarrite che si lasciano riportare sulla strada giusta dal proprio pastore;
- NOI DOVREMMO ESSERE IL TRAILER DI UN FILM MA…la gente guarda noi e dice che non andrà mai a vederlo! Non chiediamoci tanto perché le chiese “erano” piene e oggi sono vuote…chiediamoci piuttosto di cosa le avevamo riempite – il sale non perde il suo sapore!
- DI SALE NE BASTA POCO! Quando Gesù dice di essere sale è ben consapevole del fatto che ne basta poco per dare un gran sapore a tutto il resto. Testimoniare richiede di innamorarsi della vita per essere credenti credibili; così come la candela brucia senza chiedersi se sta illuminando l’ambiente o come il sale non si chiede se è saporito perché sa di esserlo!
- VENITE E VEDRETE…riproporre l’incontro con Gesù come il punto di inizio per la conversione, per chiedersi chi cerchiamo? cosa cerchiamo?
- SGUARDO VERSO L’ORIZZONTE, MAI INDIETRO! Non si può essere discepoli se facciamo della nostra conoscenza un “nido protetto dal male del mondo” o se tale relazione diventa mortifera. Chiediamoci allora quale amore può donarci Dio…la vita! Il discepolo non si deve mai guardare indietro per vedere se è andato dritto, non serve a nulla fare i “nostalgici” nella chiesa ma, piuttosto, ascoltare Gesù stesso che ci dice “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”;
- COME LA MIA VITA PUO’ TESTIMONIARE TUTTO QUESTO? Il mondo non lo dobbiamo salvare noi…preghiamo Dio perché ci orienti (secondo la Sua volontà, non la nostra!)…il primo passo allora? Iniziare a vivere da salvato!