LA SETTIMANA DELLA PASSIONE

A guidare l’ultimo incontro con la Parola di Dio in quest’ultima settimana di Quaresima è stata Sr. Graziana che attraverso alcuni personaggi ci ha aiutato a ripercorrere la Passione. Questa parola porta con sé il significato di un grande amore ma anche di un grande dolore, perché quando si ama veramente, fino in fondo, non manca il sacrificio e il dono di qualcosa di sé o tutto di sé. E se ci pensiamo bene nella vita questi due aspetti si alternano. E per Gesù il grande amore per l’umanità ha dato la forza di affrontare la croce.

La lettura della Passione della Domenica delle Palme inizia proprio nel Cenacolo: Gesù desidera ardentemente vivere questo momento con i suoi discepoli, anche se loro non hanno ancora capito cosa stia succedendo, ancora fermi al “chi è il più grande” fra loro. E Gesù insegna con pazienza… “fra voi non sia così…”. Amore è servire. Che fatica entrare nel messaggio di Gesù.

La riflessione poi si è spostata su alcuni personaggi…il Cireneo, il buon ladrone, Giuseppe d’Arimatea, le Donne…per giungere al Calvario dove incontriamo la Croce e il Crocifisso. Merita allora una riflessione quando ci facciamo il segno della croce e qui ci è di aiuto Romano Guardini: “  Quando fai il segno di croce, fallo bene. Non così affrettato, rattrappito, tale che nessuno capisce cosa debba significare. No, un segno della croce giusto, cioè lento, ampio, dalla fronte al petto, da una spalla all’altra.

Senti come esso ti abbraccia tutto? Raccogliti dunque bene; raccogli in questo segno tutti i pensieri e tutto l’animo tuo, mentre esso si dispiega dalla fronte al petto, da una spalla all’altra. Allora tu lo senti: ti avvolge tutto, ti consacra, ti santifica. Perché? Perché è il segno della totalità ed il segno della redenzione.

Sulla croce nostro Signore ci ha redenti tutti. Mediante la croce egli santifica l’uomo nella sua totalità, fin nelle ultime fibre del suo essere. Perciò lo facciamo prima della preghiera, affinché esso ci raccolga e ci metta spiritualmente in ordine; concentri in Dio pensieri, cuore e volere; dopo la preghiera, affinché rimanga in noi quello che Dio ci ha donato. Nella tentazione, perché ci irrobustisca. Nel pericolo, perché ci protegga. Nell’atto di benedizione, perché la pienezza della vita divina penetri nell’anima e vi renda feconda e consacri ogni cosa. Pensa quanto spesso fai il segno della croce, il segno più santo che ci sia!

Fallo bene: lento, ampio, consapevole. Allora esso abbraccia tutto il tuo essere, corpo e anima, pensieri e volontà, senso e sentimento, agire e patire, tutto vi viene irrobustito, segnato, consacrato nella forza del Cristo, nel nome del Dio uno e Trino.

Buona Settimana Santa a tutti.