Il giorno della Parola con Paolo Curtaz
È venerdì della straordinaria Settimana della Comunità appena trascorsa, è il giorno della Parola, in cui, alla sera, in chiesa a Dueville, con noi e per noi viene a spezzare la Parola di Dio il teologo, scrittore e cercatore di Dio Paolo Curtaz.
È venuto da lontano, dalla sua Aosta, per farci scoprire che relazione c’è tra la Parola scritta millenni di anni fa e la nostra vita, oggi.
Con l’Evangelista Marco, Paolo Curtaz ci fa percorrere, insieme a Gesù, la strada che attraversa Gerico, ultima fermata prima di salire a Gerusalemme, gremita di gente per il passaggio del già famoso Maestro che predica e fa miracoli. Ma il centro del nostro incontro è il cieco Bartimeo, che il nostro ospite ci fa conoscere più in profondità. È un cammino che ci fa scoprire chi è il vero discepolo alla sequela di Cristo.
Simbolicamente, camminiamo insieme ai suoi discepoli, primi seguaci di Gesù, ma ciechi nella fede, che poco o niente hanno capito dell’annuncio di Gesù dopo tre anni di sequela… capiranno dopo la Pasqua con l’illuminazione della fede e il dono dello Spirito (e noi dopo millenni?).
Lungo la strada Gesù ha a che fare con persone fragili nella fede: c’è Pietro che non comprende il progetto messianico e si ribella all’annuncio della morte di Gesù; e i discepoli, che sono spaventati dinanzi alle misteriose rivelazioni di Gesù sul suo futuro; come il giovane ricco, obbediente a tutti i comandamenti ma troppo preso dalle sue ricchezze, che alla richiesta di Gesù di seguirlo, se ne va triste; e i due fratelli, Giacomo e Giovanni, che cercano la gloria e fanno la figura di meschini arrivisti chiedendo a Gesù di sedere uno alla sua destra e uno alla sua sinistra.
E, finalmente, si arriva a Gerico. Gesù passa in mezzo a una grande folla, all’improvviso un grido, un urlo tra lo scompiglio e lo schiamazzo della folla: «Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me».
Nonostante la calca della folla e fra tutte le voci Gesù lo sente, si ferma e lo fa chiamare. Lo fa chiamare proprio da quella folla che voleva impedirgli di parlare: “Coraggio, alzati! Ti chiama”. Il cieco butta via il mantello, l’unica cosa che possedeva, balza in piedi ed è subito da Gesù.
«Che cosa vuoi che io faccia per te?». Stessa domanda che rivolge agli apostoli che cercano la gloria. E il cieco: “Maestro, che io veda di nuovo!». E Gesù di rimando: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito il cieco vede e lo segue lungo la strada.
Eccolo! Il vero discepolo di Gesù è colui che cerca la Luce.
Bartimeo diviene il “modello” del discepolo che segue Gesù sulla strada con tenacia e fedeltà, perché Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre ci restituisce la luce e la gioia.
E noi, chiamati a essere i discepoli del Signore oggi in questo tempo, quale strada stiamo percorrendo? La via della gloria, del possesso, dell’autoreferenzialità, o della luce?
Se stiamo cercando la luce allora ci sentiremo dire: “Coraggio, alziamoci! Ci chiama”.
Grazie Paolo, la tua presenza tra noi è stato un altro grande dono di questa settimana.
Carla Polo