Un’introduzione al resoconto attività Caritas UP Dueville – anno 2022
Carissimi amici dell’Unità Pastorale Dueville,
presentiamo alla comunità il resoconto delle attività caritative dello scorso anno pastorale 2022, credendo sia importante comunicare a tutti quanto si stia facendo in favore delle situazioni di povertà e di difficoltà, con lo scopo di mettere a conoscenza le persone sensibili delle situazioni esistenti sul nostro territorio, troppo spesso anestetizzato da un diffuso quanto precario benessere. Molto spesso, tra le righe, anche il buon cristiano praticante pensa che i bisogni da affrontare siano legati a persone extra comunitarie, per lo più presenti senza arte né parte, a spese dei più generosi. Non è così, come si potrà ben capire dalle prossime pagine e dai grafici proposti.
Anche per questo, come si leggerà meglio poco sotto a queste mie righe, abbiamo cercato di formare una coscienza rinnovata, alla luce del tempo della pandemia, che inizialmente sembrava donare uno sguardo diverso ma che alla lunga ha rischiato di chiuderci e di incattivirci ancor di più, facendo risaltare ancora di più la diffidenza e il timore per tutto ciò che fatichiamo a controllare e gestire, secondo schemi propri non sempre applicabili nella vita comune. A partire dal percorso di formazione ci siamo rinnovati, non solo nel numero di volontari ma soprattutto nel desiderio di abbracciare sempre più e meglio uno stile propriamente Caritas, che non si esprime semplicemente in elargizioni che rispondano ai bisogni immediati di chi è in difficoltà, ma che cerca di creare relazioni educative e di prossimità resistenti nel tempo, affrontando con un percorso di accompagnamento il problema della persona, cercando di andare non a monte ma alla radice del problema.
Papa Francesco non smette di ricordarci due principi fondamentali, quando si parla di carità: “il bene va fatto bene” e “non esite la povertà ma il povero”, con un volto preciso, una storia personale… un volto da amare, prima di ogni gesto di carità.
Su questa linea come Unità Pastorale ci stiamo impegnando nell’accoglienza nella ex casa delle suore a Dueville di una famiglia di marocchini, in regola, presente da anni nella nostra comunità civile… perché sfrattata in poco tempo e messa in strada, famiglia alla quale nessuno vuol concedere in affitto un locale di proprietà. Da qualche settimana abbiamo aperto la canonica di Vivaro ad una famiglia di immigrati proveniente dalla Libia, che si sta lentamente ma progressivamente inserendo nel nostro tessuto sociale e amicale.
Invece, la burocrazia sta notevolmente rallentando il progetto della Casa della Carità, pensato nel locale acquistato a fianco dell’oratorio di Dueville, in via Roma. Speriamo di poter realizzare a breve questo programma di accoglienza a servizio di chi ha bisogno di una abitazione, con un piano mirato e accompagnato dai volontari Caritas.
A loro, volontari per vocazione, a tutti quelli che si sono messi in gioco nei vari servizi – segno, va il mio e il nostro grazie per l’impegno e la disponibile generosità… ricordando che per una comunità cristiana Caritas non assolve da sé il compito di porre l’attenzione a chi ha bisogno ma è per la comunità stessa segno e stimolo a non dimenticare che è parte integrante della vita cristiana stare con gli ultimi, come Gesù ha fatto in tutta la sua esistenza.