“Farò la Pasqua da voi”
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo dell’U.P. Dueville: da parte nostra un saluto e un invito alla speranza.
Abbiamo pensato di proporre ogni settimana un momento di riflessione sulle letture della Domenica, per mantenere vivo il rapporto con e tra le comunità della nostra U.P. in questo particolare momento.
L’ascolto della Parola, soprattutto in questi momenti difficili della nostra storia, vuole essere un’occasione per sentire Dio sempre vicino a noi, sentirlo come il Pastore che conduce “noi suo popolo gregge che Egli pasce” anche “in valle oscura” certi e sicuri che “il suo bastone e il suo vincastro” oltre a indicarci il cammino, diventano anche protezione e richiamo alla fedeltà.
Fabio O. , d Fabio Z. , d. Andrea, d. Giovanni d. Severino e il diac. Giacomo
Cristo è veramente risorto, Alleluia!
È ciò che celebriamo; Cristo vittoriosio sulla morte.
Ecco le letture della Genesi e il brano di Matteo, ieri, ci invitano a tornare alla radice della nostra esistenza per sentirsi parte del compimento _buono_ voluto da Dio, e poi in Matteo appunto, Gesù dice di tornare in Galilea, alla radice del suo incontro con _i pescatori di uomini_ luogo iniziale della predicazione di Gesù, nel _monte delle beatitudini_, la vera risurrezione, il regno dei cieli.
Non tutto si consuma nel sepolcro perché si riveli a pochi, ma è *una possibilità per tutti,… oggi, perché ad incontrarci* nella nostra storia, *l’iniziativa* è sempre del Gesù Crocefisso e Risorto.
Come per pie donne allora,.. anche a noi oggi!
Eppure sembra ancora essere in quaresima alla ricerca di un senso che ancora tardiamo a trovare. Il vangelo di Giovanni (GV 20,1-9), oggi, nella Domenica di Pasqua, ci dice proprio questo, i nostri sguardi sono davanti a un sepolcro “vuoto” e per di più nel buio delle tenebre. Sono l’esperienza delle donne e dei discepoli che cercano il Signore dei vivi nel sepolcro, luogo della morte, mentre Lui è il vivente. É la notte che crea la frontiera nel guardare a Colui che vive.
È l’osservanza del sabato che fa ritardare ai personaggi del brano evangelico, la nuova creazione inaugurata da Gesù.
Sono.. le nostre pietre ancora da rotalare via che ci fanno tardare l’esperienza di una vita più forte della morte, perché Gesù non può
essere trattenuto nel sepolcro, luogo di morte.
Lui è vivente.
Non si crede che Gesù è risorto perché c’è un sepolcro vuoto, ma soltanto se lo si
incontra vivo e vivificante nella propria vita…
Questo sia il mio augurio per questa Santa Pasqua! Sentirsi parte di questa nuova creazione. Questa sia l’esperienza che ci porti a tornare fortificati nel nostro cammino di fede.
*_BUONA PASQUA!_*
Un abbraccio…