Arte e Fede – 2° Giovedì di avvento 2019 a Passo di Riva, con Suor Annika Fabbian

Dal racconto di un dipinto esposto attualmente al museo Del Prado a Madrid in Spagna, opera di Francisco Pacheco del Río che codifica l’immagine dell’Immacolata Concezione come un’iconografia di una donna vestita di sole, con la luna ai suoi piedi e una corona di dodici stelle. D’ora in poi la Vergine Maria sarà rappresentata some una giovane ragazza con un viso quasi infantile, innocente, lunghi capelli sciolti, veste bianca e mantella azzurra, gonfiata d’Avvento e mani incrociate sul petto. Questa è l’immagine tipica di questo dipinto di Del Rio, detto il vasari di Siviglia.

E’ una delle 24 opere con questo tema, l’Immacolata Concezione, con cui viene raffigurata la Vergine Maria, questa è una delle migliori opere esposte per la sua semplicità e bellezza, senza particolari superflui, quindi di una purezza unica. Qui Maria è rappresentata con un atteggiamento trionfante ed un marcato movimento ascensionale, questo movimento verso l’alto la colloca verso il cielo, in mezzo alle nuvole e tra gli angeli. Ha il viso sorridente, occhi puri con lo sguardo verso il cielo, oltre il cielo verso l’infinito.

Da questo possiamo intuire che la nostra vita è formata di sguardi, cioè da come e dove si posano i nostri occhi, lasciamoci incantare! Infatti tutta la nostra libertà si gioca sul nostro modo di guardare. L’azione di Dio, il suo avvento in noi sarebbe impossibile senza l’azione dello Spirito Santo che ci guida verso la Grazia. Dio è intervenuto nella creazione per mezzo del suo soffio, lo Spirito Santo, per fare dell’uomo un essere animato, nell’uomo c’è un alito di vita che proviene dal soffio di Dio stesso, nell’uomo c’è un soffio che assomiglia allo Spirito di Dio. In questa immagine Maria poggia i piedi su una nuvola ed è circondata da putti quasi tutti rivolti verso di Lei ad eccezione di due, di cui uno ha  lo sguardo rivolto verso di noi e questo per farci capire che anche noi, in qualche modo, possiamo essere parte di questa elevazione.

All’ora qual’é per noi la strada, la via da percorrere? Questa via ce la rivela sostanzialmente Paolo nella seconda lettura, quando dice che Lui, il Cristo, ci ha scelti per essere Santi e Immacolati al Suo cospetto nell’amore. Dio che è l’onnipotente diventa impotente senza la nostra collaborazione, il nostro sì pronunciato nella nostra debolezza compie il miracolo dell’impossibile, fa nascere Dio nel mondo. Dobbiamo lasciarci coinvolgere, metterci a disposizione di Dio e dei nostri fratelli, con la nostra carne, la nostra vita, è quel tutto che abbiamo e lo doniamo con la nostra piccolezza che a Dio può rendere forza.

La lectio si è conclusa con una poesia di David Maria Turoldo dedicata all’Immacolata che è anche una preghiera.

“Vergine, o natura sacra, / piena di bellezza, / tu sei l’isola della speranza. / Vergine, radice e pianta / sempre verde, / colomba dello Spirito nuovo. / Arca della vera alleanza, /

 tra uomo e natura, ritorna, / caravella che porti il Signore / sotto la vela bianca”.

“La tua prima parola, Maria, / ti chiediamo d’accogliere in cuore: / come sia possibile ancora / concepire pur noi il suo Verbo. / Te beata perché hai creduto, / così in te ha potuto inverarsi /

 la parola vivente del Padre / benedetta dimora di Dio”.

“Vergine, cattedrale del silenzio, / anello d’oro / del tempo e dell’eterno, / tu porti la nostra carne in paradiso / e Dio nella carne. / Vieni e vai negli spazi / a noi invalicabili”.

“Madre, disponi pur noi ad accoglierlo, / a rivestirlo di splendida carne, / resi fecondi con te dallo Spirito. / O madre, fa che la Chiesa continui / la sua preghiera concorde, unanime, / perché lo Spirito continui a scendere. / O madre, sia pentecoste perenne, / e il santo fuoco consumi ogni male, /

 sia come il vento una libera Chiesa”.